CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.1

DALLE CARCERI DI MASSIMA SICUREZZA U.S.A.

CHI E' MARYLIN BUCK

Marylin Buck, l'autrice di questo articolo pubblicato nel 1986 da una rivista antirazzista americana, 'Death to the Klan', è una rivoluzionaria Nordamericana detenuta nel carcere di New York City. E' imputata di quello che è conosciuto come il processo Brink's/RICO (letteralmente Brink's/traffico, in riferimento ad un esproprio del 1981). Il suo impegno politico risale agli anni '60 quando era membro del SDS (Students for a Democratic Society). Ha svolto lavoro di solidarietà con il Black Panther Party nell'area di San Francisco / Oakland. Nel 1973 fu arrestata e accusata di aver comprato armi e munizioni per il BLA (Black Liberation Army). Sebbene condannata soltanto per aver comprato due scatole di munizioni ha avuto la sentenza massima: 10 anni di carcere. Ha passato un anno e mezzo in diversi carceri di contea, poi è stata mandata alla prigione femminile del West Virginia e tenuta in isolamento nella unità di massima sicurezza per 13 mesi. Ottenuto un permesso nel 1977, non ritornò in carcere. Al processo per l'evasione ha spiegato: "Dovevo rimanere fedele ai principi che hanno guidato tutta la mia vita adulta: diritti umani per tutto il popolo, autodeterminazione per tutte le nazioni oppresse, liberazione delle donne e socialismo. Come potevo tornare sotto la custodia dell'imperialismo US, il nemico giurato dell'umanità?"

Dopo 8 anni di clandestinità Marylin Buck fu arrestata l'11 maggio 1985 con un'altra rivoluzionaria, Linda Evans. Il governo l'accusa di aver partecipato alla liberazione di Assata Shakur, un membro del BLA, nel 1979. Dicono che fu riconosciuta nell'esproprio della Brink's nel 1981, ma che riuscì a fuggire. Rischia l'ergastolo.

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UN ARTICOLO DI MARYLIN BUCK

Per mesi ho letto migliaia di pagine di dichiarazioni dai vari processi Brink's che hanno avuto luogo nel 1983 e nel 1984. Dal momento che allora ero clandestina questa è la mia prima presa di posizione pubblica rispetto a questi processi. Sono colpita da come i compagni coinvolti sono riusciti a combattere efficacemente contro i tentativi dello stato di criminalizzare loro e il Movimento di Indipendenza Nuovo Africano. L'aula è diventata un'arena di combattimento tra la forza storica della liberazione Africana e il razzismo e la reazione dello stato imperialista. Come Sekou Odinga ha affermato nel suo documento iniziale al processo federale RICO:

"Io sono un essere politico. Io sono stato parte dal movimento di liberazione Nero - il movimento per liberare il popolo Nero dalla oppressione e dalle ingiustizie che ha sofferto fin dal primo momento in cui è stato portato qui con schiavo Africano... Io sono un soldato Nuovo Africano e noi abbiamo un diritto assoluto di combattere per la nostra libertà. Questo è un diritto umano e non è qualcosa che devi chiedere o per la quale devi supplicare. Come per tutti i popoli che vogliono essere liberi, ciò che è necessario per esercitare questo diritto è difendersi come uomini e come donne ed esercitarlo. Se è necessario combattere, allora noi combattiamo".

Queste parole risuonano nella mia mente mentre guardo l'avanzata della lotta di liberazione nazionale in Azania/Sudafrica. Le condizioni sono diverse, ma la questione fondamentale della liberazione Africana è la stessa. Il popolo di Azania/Sudafrica si sta sollevando attraverso la nazione, su molti diversi fronti, per richiedere la fine del dominio coloniale e della supremazia bianca. Non c'è più pace né stabilità per i Boeri e il loro governo. Lì la lotta è molto più vicina alla vittoria.

Le parole di Sekou Odinga potrebbero essere state pronunciate da rivoluzionari dell'Angola, del Mozambico, dalla Namibia o dell'Azania/Sudafrica. Ma queste parole sono state pronunciate qui. Lo scontro tra il diritto assoluto del popolo Nero di combattere per la propria libertà e gli sforzi degli US di distruggere questa lotta ha caratterizzato tutti le inchieste che sono nate dall'esproprio della Brink's e dalla successiva offensiva di counterinsurgengy del governo. La difesa politica nel processo 'Brink's' ha riaffermato il diritto di una nazione colonizzata di ottenere terra e indipendenza con ogni mezzo necessario.

Ora, a distanza di due anni, l'oppressione a livello di genocidio che il popolo Nero deve fronteggiare negli US è la più pesante da quando questo governo bianco attaccò la Ricostruzione Nera nel Sud nel 1870.

Nel maggio 1985 il governo US appoggiò il bombardamento di un quartiere Nero di Filadelfia per eliminare una organizzazione Nera (NOVE) perché essa aveva respinto le condizioni di vita e di oppressione imposte alla comunità Nera. Alla fine del novembre 1985 sei sbirri furono assolti dall'accusa di assassinio di Michael Stewart, un pittore di graffiti Nero che avevano picchiato a morte. Lo stato incoraggia attivamente le forze di supremazia bianca come il KKK. Sta cercando di rafforzare il consenso razzista e guerrafondaio tra la gente bianca, mentre lancia attacchi su larga scala ai livelli di vita e ai diritti umani dei popoli del terzo mondo all'interno degli US.

Questo è il contesto in cui avrà luogo questo secondo processo Brink's/RICO.

Come Nordamericana Bianca io vengo dalla prospettiva politica della solidarietà rivoluzionaria con il Movimento di Indipendenza Nuovo Africano.

Come nei primi processi il governo attaccherà direttamente il diritto del popolo Nuovo Africano/Nero a combattere per una terra e per l'indipendenza. Cercheranno di raffigurare l'esproprio di denaro per costruire una lotta di liberazione e la liberazione di Prigionieri di guerra come Assata Shakur, come atti criminali e non come aspetti legittimi di un movimento di liberazione nazionale che si sta sviluppando.

Il governo cercherà di criminalizzare e di attaccare la solidarietà nordamericana e le alleanze con il Movimento di Indipendenza Nuovo Africano. Tenterà di ridurre la solidarietà con la lotta di liberazione Nuova Africana/Nera alla partecipazione di pochi isolati individui. La decisione del governo di non processare Susan Rosenberg e Alan Berkman, due altri rivoluzionari antimperialisti imputati in questo caso, era diretta a rafforzare la menzogna dei media che io ero "l'unico membro bianco del BLA". Il governo cercherà di fare di me un caso esemplare . Il messaggio è che questo è il prezzo che la gente bianca paga se si allea con le lotte dei popoli oppressi. E' una minaccia in più al popolo della nazione bianca perché non sostenga le richieste di terra e di indipendenza per la nazione Nuova Africana/Nera.

Io ho posto degli obiettivi politici per questo caso, ma essi non possono proprio essere individuali, non possono essere raggiunti solamente nell'aula giudiziaria. Organizzare il sostegno attorno a questo processo può contribuire alla costruzione della coscienza rivoluzionaria e può contribuire a socializzare la lotta per la liberazione nazionale a livello mondiale in un più ampio movimento antimperialista. Questo processo sarà un esempio concreto di come i bianchi possano sostenere la lotta di indipendenza Nuova Africana/Nera e combattere la supremazia bianca. Questo lavoro deve andare avanti fuori e dentro l'aula. I miei obiettivi per questo processo sono:

1) Smascherare i continui attacchi di controinsurrezione contro i movimenti rivoluzionari. Gli US sono impegnati in un massiccio programma di cointerinsurgency (COINTEPRO: Counter-Intelligence-Program) contro la lotta di liberazione Nera fin dal 1960. Malcom X, Martin Luther King, Fred Hampton e altri leaders sono stati assassinati. Molte organizzazioni rivoluzionarie Nere come il Balck Panther Party sono state attaccate, minate e distrutte. Una infinità di uomini e di donne Nere sono stati assassinati o imprigionati a causa di COINTEPRO.

Nel 1980 il governo ha portato avanti questo programma sotto la forma di 'antiterrorismo'. Dopo i suoi attacchi al movimento di indipendenza Nuovo Africano e ai suoi alleati nordamericani nel 1981, la Joint Terrorist Task Force del FBI ha coordinato i programmi di controinsurrezione come PSLUC e Western Dweep. Questi programmi erano progettati per la cattura di rivoluzionari Nuovi Africani e Nordamericani. Nell'ultimo anno 14 rivoluzionari Nordamericani - io inclusa - tutti di un movimento di resistenza clandestino che si stava sviluppando - sono stati catturati.

(Nel febbraio 1986 è stato catturato Mutulu Shakur, un combattente Nuovo Africano per la libertà che è imputato nel caso Brink's/RICO).

Tuttavia, nonostante l'escalation della repressione politica, il governo non ha catturato Assata Shakur e Nehanda Abiedun, combattenti per la libertà Nuovi Africani

2) Costruire sostegno alla lotta per l'indipendenza Nuova Africana/Nera, per i diritti umani e per combattere la supremazia bianca.

Combattere in solidarietà con le lotte di liberazione delle nazioni oppresse è stata una parte centrale dello sviluppo di un movimento rivoluzionario nella nazione bianca. Judy Clark, David Gilbert, Silvia Baraldini e Mathy Boudin sono esempi di primo piano di antimperialisti americani che hanno agito come alleati della lotta di indipendenza Nuova Africana e del Black Liberation Army. La loro pratica riflette una lunga storia mondiale di lotta in brigate di solidarietà.

Noi fronteggeremo gli sforzi dello stato di isolarmi come 'l'unico membro bianco del BLA'. Io non ero parte del BLA e non sono un individuo isolato. Io provengo da un movimento reale che ha sostenuto la liberazione Nera e le Organizzazioni rivoluzionarie Nere come il Black Panther Party alla fine degli anni '60 e nei primi anni '70. Il nostro sostegno è cresciuto con la lotta contro la supremazia bianca , combattendo il KKK e rispondendo ai brutali assassini di neri da parte della polizia. Nello stesso periodo si stava costruendo la resistenza di massa alla guerra in Vietnam. Molti di noi cominciarono a capire attraverso l'esempio del popolo vietnamita e attraverso la lotta dei popoli colonizzati qui, che il sistema imperialista US era il nostro nemico. Noi abbiamo capito che se volevamo ottenere cambiamenti fondamentali in questo sistema avevamo bisogno di costruire un movimento rivoluzionario che combattesse l'imperialismo e sostenesse le lotte delle nazioni direttamente colonizzate: Portorico, la nazione Nuova Africana/Nera, la nazione Messicana/Cicana, e le nazioni Native Americane.

A causa del nostro impegno a sostenere in particolare la liberazione Nera, siamo stati etichettati come individui devianti, terroristi e criminali dal governo e come 'traditori della razza' dal Klan e dai Nazisti. Tuttavia noi sappiamo che una profonda identificazione con gli oppressi qui e nel mondo non vuol dire essere un traditore della razza bianca, ma vuol dire essere un nemico dell'imperialismo e un alleato della maggioranza dei popoli del mondo.

Odiare la supremazia bianca non è la stessa cosa che odiare i bianchi.

Più sono entrata in contatto con la mia propria oppressione come donna bianca, più ho potuto capire la natura dell'oppressione nazionale e il fatto che non potremo mai essere veramente liberi in una società che è basata sull'oppressione. Quanto più sono diventata rivoluzionaria e comunista tanto più sono stata d'accordo con il ruolo preminente che la lotta di Liberazione Nera e tutti i movimenti di liberazione nazionale giocano nella sconfitta dell'imperialismo e nei primi passi verso un mondo socialista.

Io voglio mostrare in questo processo che il mio comportamento e quello di altri antimperialisti nella nazione oppressore non è isolato; speriamo che sia il comportamento di un numero crescente di bianchi che hanno una diversa visione del mondo e che vedono la supremazia bianca, lo sfruttamento di classe, l'oppressione delle donne come barbara e inumana. Preparare questo caso, esaminare la mia storia politica negli ultimi 17 anni, ha portato una lezione che io penso debba essere parte del pensiero strategico del nostro movimento: la realtà della oppressione nazionale e la soluzione della liberazione nazionale rendono necessario per noi costruire la rivoluzione.

La superficie della 'American Life' è stata relativamente placida negli ultimi dieci anni, ma i rivoluzionari guardano sotto la superficie alle contraddizioni fondamentali. Queste contraddizioni si sono intensificate. I rivoluzionari dei movimenti di liberazione nazionale hanno imparato dall'ultima generazione di lotta e stanno costruendo organizzazioni profondamente radicate che potranno sopravvivere e crescere di fronte alla inevitabile repressione. E' una cosa lenta, ma sicura. Noi abbiamo bisogno di costruire su questa stessa strada.

Le organizzazioni armate clandestine sono state a lungo una parte del movimento di Liberazione Nera (il BLA) e del Movimento di Indipendenza Portoricano (FARP-CVRF e FRTP-ERS Macheteros a Portorico e FALN che combatte all'interno degli US). Negli ultimi anni sono emerse organizzazioni armate clandestine come United Freedom Front, Red Guerrilla Resistance, Armed Resistance Unit e Revolutionary Fighting Group, costruite da Nordamericani. Essi hanno lottato per costruire una capacità di intraprendere la lotta armata come parte integrante di un movimento di resistenza rivoluzionaria nella nazione oppressore.

Le azioni del movimento armato clandestino Nordamericano contestano il riformismo che ha dominato i movimenti progressisti in questo paese. Hanno cominciato a costruire una coscienza della necessità di distruggere l'imperialismo. Senza una capacità di intraprendere una lotta rivoluzionaria per il potere non ci può essere vittoria. Queste organizzazioni hanno lottato per combattere in alleanza con i movimenti di liberazione nazionale contro il nostro comune nemico.

Questo paese è stato costruito sull'ipotesi della superiorità bianca e di un razzismo fortemente radicato. Molti degli antimperialisti Nordamericani di oggi non hanno fatto l'esperienza delle lotte di massa rivoluzionarie della nazione nera negli anni '60. Essi non sono stati testimoni della forza di trasformazione rivoluzionaria della liberazione e della coscienza nazionale in un periodo di rivoluzione mondiale. Quando i movimenti anti-intervento e anti-apartheid cresceranno negli anni '80, dobbiamo stare attenti a non cadere nella trappola riformista e razzista di 'ignorare/non tenere conto' delle lotte dei popoli oppressi qui e di attaccare i loro sforzi di iniziare guerre prolungate di liberazione nazionale.

Le mie esperienze mi hanno insegnato che abbiamo bisogno di costruire un movimento di resistenza rivoluzionaria che abbia molti livelli, compiti e forze di organizzazione. Questo include un lavoro di solidarietà che può assumere molte forme. Una forma è quella di combattere in solidarietà con le lotte di liberazione nazionale nel mondo - come Carol Ishee che ha dato la vita combattendo con il FMLN in El Salvador e Sam Melville che è morto ad Attica insieme ad i prigionieri del Terzo Mondo o Judy Clark e David Gilbert che hanno agito in solidarietà con la lotta di indipendenza Nuova Africana. Molti altri compagni antimperialisti nordamericani svolgono un lavoro di solidarietà a livello di massa in organizzazioni come il John Brown Anti-Klan Committee o organizzazioni che lavorano in solidarietà col Nicaragua, il FMLN in El Salvador o la lotta Azaniana/Sudafricana.

Noi abbiamo bisogno di continuare a sviluppare organizzazioni antimperialiste nordamericane che si impegnino a far valere il diritto delle nazioni oppresse alla autodeterminazione e a riconoscere la leadership strategica del Terzo Mondo; che si impegnino e siano in grado di combattere l'egemonia crescente delle forze organizzate suprematiste bianche e lo stato; e che combattano direttamente lo stato. Noi possiamo rispondere alle legittime richieste dei settori sfruttati della popolazione bianca in questo paese: fine alla guerra imperialista, alla dominazione razzista, all'oppressione delle donne e a un sistema in cui il potere economico è controllato dalla classe dominante. Possiamo continuare a lottare per una strategia rivoluzionaria che realizzi questi obiettivi.

Come movimento abbiamo la necessità di sostenere tutta la gente che sostiene e agisce in solidarietà con le lotte di liberazione nazionale. Quelli di noi che sono stati catturati dallo stato hanno speso molti anni combattendo la supremazia bianca, la guerra e l'aggressione imperialista , la violenza reazionaria e la natura sfruttatrice dell'imperialismo US. Io chiedo il vostro sostegno nel caso Brink's/RICO, e il sostegno per tutti i compagni che stanno affrontando attualmente accuse che derivano dalla costruzione della resistenza clandestina all'interno del cuore dell'imperialismo.

I tardi anni '60 e i primi anni '70 sono stati un'alta marcia di rivoluzione nel mondo. Il nostro sviluppo, la nostra pratica ed impegno sono stati condizionati da questa storia. Molti prigionieri di guerra e prigionieri politici Nuovi Africani/Neri, Portoricani, Nativi Americani e Messicani/Cicani sono stati blindati in carcere per aver combattuto per la liberazione delle loro nazioni. Sebbene molti siano stati dentro le mura per 15 anni o più, le fiamme della resistenza e della rivoluzione non tramano. Essi continuano a costruire.

Un movimento di resistenza antimperialista nordamericano può combattere dalla parte degli oppressi ed essere loro alleato per sconfiggere l'imperialismo US, per i diritti umani, l'autodeterminazione, l'indipendenza e il socialismo.

Questa è la strada per creare un mondo migliore.

TERRA ED INDIPENDENZA PER LA NAZIONE NUOVA AFRICANA/NERA!

COMBATTERE LA SUPREMAZIA BIANCA!

LIBERARE TUTTI I PRIGIONIERI DI GUERRA E I PRIGIONIERI POLITICI!

COSTRUIRE UN MOVIMENTO DI RESISTENZA RIVOLUZIONARIO!

Marylin Buck

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UNA LETTERA DI TIM BLUNK

... come puoi vedere non sono più a Marion, ma sono stato portato qui a Washington D.C. con altri cinque compagni per un processo. Siamo accusati di numerose azioni dal 1983 al 1986, tra cui i 'bombing' del Campidoglio, del consolato del Sudafrica a New York e del circolo degli ufficiali della Marina a Washington. Come puoi immaginare siamo tutti blindati e tenuti in condizioni di massima sicurezza.

L'amministrazione Reagan è caduta in pezzi e spera di trarre vantaggio da un processo gestito come un grosso show antiterroristico. Naturalmente vogliono anche garantirsi che ci vengano dati abbastanza anni di galera da non farci uscire mai più. Ma noi ci stiamo preparando per una grossa lotta al processo e stiamo lavorando per ottenere il riconoscimento dello status di prigioniero politico a livello internazionale.

E' interessante notare che l'Unione Sovietica (senza dubbio per sue proprie ragioni) ha usato i nostri casi come esempi di violazione dei diritti umani negli incontri con Reagan al summit di Mosca.

Abbiamo avuto anche qualche successo nel costringere Amnesty International ad esaminare le condizioni di detenzione a Marion e Lexington.

Gli US stanno usando contro di noi le stesse misure che hanno perfezionato contro di voi (n.d.t. per i prigionieri tedeschi) in RFT. I rappresentanti di Amnesty International ci hanno detto: "abbiamo già visto tutto questo in Germania".

Solo da poco abbiamo saputo dello sciopero della fame dei sei compagni in Francia. Le notizie arrivano qui da noi così lentamente ... abbiamo sempre un disperato bisogno di informazioni...

... Ho anche molte domande da farti sul movimento lì. Comincerò col dirti qualcosa sull'attuale situazione negli US dalla nostra prospettiva e spero di anticipare qualcuna delle tue domande.

La situazione è assai fluida, molto instabile in questo momento a livello nazionale, molte contraddizioni si incrociano e si intersecano.

Una cosa è chiara: il Reaganismo, o meglio, la strategia dell'estrema destra, sta crollando sotto il suo stesso peso, come un grosso melone marcio, ma 8 anni di questo regime hanno lasciato dietro un'impronta, specialmente nei tribunali e nel sistema giudiziario.

I Contras sono stati costretti a negoziare in Nicaragua, non sono più in grado di sopravvivere militarmente. In El Salvador Duarte morirà presto e la guerra si intensificherà. Qui la Reaganomics ha portato al crollo del mercato azionario dell'anno scorso insieme all'incredibile aumento dei disoccupati e dei non occupati, in particolare Neri.

Con lo smantellamento dei residui del sistema di Welfare e lo spostamento dell'economia verso il settore dei servizi di high tech, le comunità oppresse sono state marginalizzate e spinte dentro una economia di 'black-market' (mercato nero) che si sviluppa interno alla droga.

La Reaganomics è strettamente legata al commercio di droga, infatti senza questa economia della droga ci sarebbero rivolte per fame in città come New York e Washington.

L'attuale realtà dei giovani Neri o Portoricani è che essi hanno come unica scelta lo spaccio di droga e altre attività antisociali o il lavoro in un Mac Donald's per un salario minimo.

La cosiddetta 'guerra alla droga' è una farsa che permette al Governo di portare argomenti a favore della costruzione di carceri e del consolidamento del loro apparato di polizia interna. Inoltre usano 'la paura della droga' per arruolare la gente come delatori ed informatori al servizio della polizia. Le condizioni delle comunità sono proprio disperate. Washington e New York, per esempio, sono città nere in modo schiacciante e sono sempre più polarizzate tra bianchi ricchi che vivono nel centro della città e ghetti neri nei sobborghi. Qui il governo mantiene una costante presenza della polizia e recluta un sacco di giovani neri nelle forze di polizia e nell'esercito o come guardie carcerarie. Questo è uno degli unici impieghi disponibili e naturalmente avere dei giovani neri che difendono la struttura di potere dei bianchi contribuisce molto a nascondere le contraddizioni politiche.

Io sono stato ben lontano dalla strada per parecchi anni e così non posso dire quanti rivoluzionari Neri e Nuovi Africani hanno avuto successo nel lavoro di organizzazione all'interno della loro comunità. C'è pochissima attività militante, eccetto che per un nuovo movimento giovanile a New York che è cresciuto in risposta agli omicidi razzisti. Per lo più essi sono stati costretti a ricominciare dall'inizio perché moltissima parte della leadership rivoluzionaria degli anni '60 e '70 è stata incarcerata o spinta fuori dalla vita politica. Le organizzazioni sono molto piccole e isolate eccetto parecchi gruppi nazionalisti islamici che hanno un sacco di influenza...

C'è una reale crisi di leadership. La sinistra bianca non ha rapporto con queste lotte salvo il caso in cui grandi manifestazioni sono richieste dalle forze nere. La lotta nera definisce moltissimo la lotta rivoluzionaria nel suo insieme all'interno degli US. Ciò è sempre stato vero storicamente.

La crisi adesso nel movimento Nero è di una natura qualitativamente diversa a seguito dei fattori economici e politici. Economicamente la neo-colonia Nera è in condizioni peggiori, più povera ora che prima del movimento dei diritti civili degli anni '60. Il cambiamento nell'economia da una base industriale ad una economia dei servizi di high tech ha finito per significare che il lavoro dei Neri è sacrificabile. Non c'è bisogno di assistenza, secondo questa logica, perché non c'è bisogno di riprodurre la classe operaia Nera.

C'è un incredibile aumento della popolazione detenuta e la costruzione di carceri è un'industria chiave in espansione in molti stati degli US.

Mentre esistono feconde condizioni per il lavoro rivoluzionario, gli US hanno corso qualche rischio per guadagnarsi la pace domestica. Oltre all'isolamento e alla distruzione della leadership, al reclutamento di un vasto numero di Neri nell'esercito (l'esercito degli US è Nero quasi al 50%) lo stato ha fatto posto alla candidatura presidenziale di Jesse Jackson.

Jackson ha riempito il vuoto di leadership e la sua campagna populista ha finito per definire quasi tutta l'attività progressista negli US negli ultimi due anni. Piuttosto che cercare di formare un partito politico indipendente basato sulla comunità Nera, il programma di Jackson è stato quello di trasformare il Partito Democratico in qualche cosa di simile ai socialdemocratici tedeschi o al partito Laburista inglese. Jackson ha sorpreso tutti (inclusi noi) con la sua abilità nel portare la gente dentro il processo elettorale. Negli US solo circa il 45% della popolazione si scomoda per votare perché non c'è quasi mai una reale scelta. Jackson ha spinto a votare molti Neri e operai che non avrebbero mai votato negli altri anni. Non ha raggiunto la 'nomination' del Partito, ma è quasi riuscito a convincere la popolazione nera e la sinistra che gli US possono essere trasformati radicalmente attraverso la politica elettorale.

In cambio per aver portato molti nuovi voti al Partito Democratico, Jackson non ha ottenuto quasi niente. Dovremo vedere come la gente risponderà al naufragio di aspettative così alte. Dukakis è fondamentalmente la stessa cosa di tutto il resto, un trilateralista e un rappresentante della espansione/trasformazione di high tech.

E' tutto molto scoraggiante da stare a guardare! E' vero che c'è stato qualche aumento di coscienza politica attraverso la campagna, ma un sacco di gente progressista è stata portata ad avere maggiore fiducia nella politica elettorale. Mi sto chiedendo se c'è qualche parallelo qui con i Verdi in RFT. Ci vorrà tempo per provare che questa è una strategia perdente. Qui non c'è una rappresentanza parlamentare, così nessun 'blocco Jackson' avrà il piccolo numero di seggi che i Verdi hanno guadagnato.

Nello stesso tempo la maggior parte della sinistra è stata in concorrenza per vedere chi sostiene di più Jackson. La politica rivoluzionaria non è mai stata così isolata. Il movimento antimperialista ha sofferto un enorme momento di crisi negli anni '80. Sembra simile alla situazione in RFT del 1977/1979, forse peggiore perché c'era un movimento molto più piccolo all'inizio.

Il movimento di solidarietà con il Centro America sta crescendo gradualmente ma è interessato soprattutto a far passare pressione sul Congresso, per convincerlo a non votare gli aiuti militari ai Contras o al governo e ai militari salvadoregni. Ci sono azioni di disobbedienza civile di massa (parecchie centinaia alla volta), ma nessuno resiste all'arresto o combatte contro gli sbirri. Il coinvolgimento della Chiesa è forte e il pacifismo è dominante. E anche questo movimento ha lavorato per sostenere Jesse Jackson.

Mentre lottava in questo modo per ottenere 'legittimazione e rispettabilità', la sinistra ha seguito l'esempio della stampa nazionale nell'ignorarci completamente.

La stampa US non riporta quasi nulla sulle azioni armate, salvo le più spettacolari come quella del Campidoglio.

I principali giornali di sinistra non fanno neppure questo e contro i loro principi rifiutano perfino di dire che le azioni avvengono.

Dall'83 e dagli arresti il governo ci ha portato al processo molto lentamente e molto silenziosamente. Niente è stato detto nella stampa nazionale sui nostri processi, nessuna isteria alla Spiegel sui 'terroristi in processo'. La stampa di sinistra di nuovo non ha nulla da dire su di noi, salvo quando veniamo incarcerati e condannati. E' una cospirazione del silenzio. Tutti sono contenti di vederci al sicuro lontano dalla strada, sotto controllo e in carcere. La strategia del governo sulla stampa è comprensibile: non vogliono che ci si domandi perché la gente può combattere l'imperialismo; vogliono lasciar continuare la mitologia sulla democrazia. E la sinistra ci vede come una minaccia alle loro strategie elettorali riformiste.

Dato che non abbiamo alcuna reale base sociale di sostegno, il governo crede di poterci seppellire in carcere senza che ci sia neppure un gemito di protesta da qualche parte. Hanno imparato dalla RFT e così non cercano di usare le forme estreme di deprivazione sensoriale come i bracci della morte, ma hanno perfezionato questo progetto nelle unità di massima sicurezza per donne di Lexington dove Susan Rosenberg, la mia compagna e coimputata dall'84 e ora di nuovo qui, è stata confinata con Silvia Baraldini e Alejandrina Torres, una prigioniera di guerra Portoricana. Il governo US ha lo stesso piano anche per i suoi prigionieri politici, ma capisce che senza una militanza attiva nella strada possono prendere tempo con noi.

Noi sei siamo già passati attraverso nove diversi processi in diverse coppie e sottogruppi. Lo stato usa questa strategia giudiziaria 'a piramide', usando molti processi più piccoli per preparare i più grandi, quelli per 'cospirazione politica'. In questo modo stremano i prigionieri, gli avvocati e le risorse del movimento mentre aggiungono una sentenza all'altra. Per esempio Susan e io abbiamo avuto entrambi 58 anni per accuse di possesso di armi ed esplosivi ed ora siamo di fronte a 45 anni in questo nuovo processo.

Stiamo cominciando proprio ora a discutere il nostro processo e la difesa. L'unica cosa positiva che sta avvenendo per noi nel movimento è che c'è finalmente qualche riconoscimento da parte della sinistra che qui ci sono realmente prigionieri politici, qualcosa che la maggior parte della gente ha 'dimenticato' fin dai primi anni '70. Una ragione di ciò è purtroppo l'assenza di una attività militante,che fa sì che la sinistra e i gruppi legati alla Chiesa si sentano molto più tranquilli nell'avvicinarsi a noi in questa situazione.

Ci sono alcuni passi iniziali nell'organizzare un lavoro internazionale a sostegno dei prigionieri di guerra da parte dei movimenti Indiano American, Portoricani, Nuovi Africani, Neri e Nordamericani. E' solo l'inizio, ma è importante...

Washington, D.C. 19/5/88

Tim Blunk

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LA LIBERAZIONE DI ASSATA SHAKUR

La liberazione di Assata Shakur, di cui è accusata Marylin Buck, avvenne il 2 novembre 1979.

Quattro uomini e una donna che erano entrati nel carcere di Clinton (New Jersey) dissimulati tra i parenti dei detenuti in visita, presero in ostaggio due guardie, liberarono Assata Shakur, combattente del Black Liberation Army e riuscirono a fuggire assieme a lei.

Durante la fuga gli ostaggi vennero liberati.

Il Black Liberation Army rivendicò questa evasione con il comunicato che riproduciamo qui di seguito

L'esistenza di prigionieri politici Neri è il prodotto della repressione brutale contro il popolo Nero, contro i suoi diritti come uomini e come nazione.

La nostra compagna e sorella Assata Shakur è stata liberata dal carcere razzista pochi giorni prima del 5 novembre, il giorno della Solidarietà Nera; giorno in cui noi vogliamo mostrare al mondo la necessità di liberare tutti i prigionieri politici Neri negli USA. Senza la loro liberazione è inutile parlare di diritti umani per i Neri. La comunità Nera non può accettare ancora a lungo il trattamento brutale applicato ai nostri compagni prigionieri da parte dell'amministrazione penitenziaria.

Liberando la compagna Assata Shakur noi abbiamo mostrato che non ha alcun senso parlare della colpevolezza o della innocenza di un combattente Nero per la libertà nel momento in cui qui si discute della storia di un popolo in lotta contro il dominio degli USA.

Sostenere la lotta per i diritti del popolo Nero

Liberare tutti i prigionieri del Black Liberation Army

Avere il coraggio di combattere, avere il coraggio di vincere

8 Novembre 1979

BLACK LIBERATION ARMY

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