CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.1

AI PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI NELLE CARCERI IMPERIALISTE IN EUROPA OCCIDENTALE

I prigionieri della RAF in sciopero della fame

Facciamo di nuovo uno sciopero della fame collettivo e vogliamo scrivervi brevemente.

Il tempo é maturo, dopo 18 anni di isolamento (e, nell'ultimo periodo, di programmi di differenziazione intensificati), abbiamo bisogno di uno sfondamento materiale e del RAGGRUPPAMENTO di tutti i prigionieri che lottano, in nessun caso la situazione rimarrà così com'é!

Non vogliamo sprecare ancora parole sull' isolamento, in questi 18 anni ne sono state dette a sufficienza.

Noi vediamo questa lotta non solo come una lotta specifica, essenziale nella nostra lunga storia di lotta contro l'isolamento, ma pensiamo che essa abbia un significato generale nella lotta contro i progetti controrivoluzionari dell'imperialismo, e che essa si collochi all'interno di tutte le lotte dei prigionieri rivoluzionari in Europa Occidentale per la collettività e l'identità rivoluzionaria - questa è UNA lotta, UNA linea di fronte nel generale scontro di classe in Europa occidentale - come é, appunto, UNA linea di fronte nel contesto delle lotte contro le carceri imperialiste su scala mondiale.

Da qui la tortura bianca viene esportata e applicata in sempre maggior misura, in primo luogo nel quadro dell'integrazione europea, al cui interno si realizza uno stretto coordinamento e un'intensa omogeneizzazzione dei programmi controrivoluzionari, in particolare sul terreno delle carceri imperialiste.

Consideriamo perciò come una nostra specifica responsabilità quella di vincere questa strategia di annientamento; noi ci scontriamo da moltissimo tempo con questa forma di tortura e ne abbiamo la maggiore esperienza.

Dalla Spagna sappiamo quanto forti siano i tentativi dello Stato di disgregare con l'aiuto della divisione e dell'isolamento i collettivi dei prigionieri del GRAPO-PCE(r). I prigionieri politici in Belgio si sono scontrati con l'isolamento. I prigionieri irlandesi, i prigionieri palestinesi e i prigionieri curdi qui sono sottoposti all'isolamento. Il fatto che dopo mesi non sappiamo ancora in quale carcere si trovano i palestinesi dimostra la dimensione dell'isolamento qui da noi. E non sappiamo com'é l'attuale situazione dei prigionieri in Irlanda del Nord.

Sappiamo dai nostri compagni di Action Directe con quanta meticolosità, fino al più piccolo dettaglio, venga applicato contro di loro il regime di isolamento, conosciamo la loro esperienza di lotta per l'identità rivoluzionaria e collettiva nell'ultimo sciopero della fame, in cui si scontrarono immediatamente con la strategia della "linea dura" del blocco controrivoluzionario europeo occidentale riuscendo ad imporsi sul tentativo di distruggere l'esistenza e cancellare la coscienza dell'antagonismo rivoluzionario. Fino ad oggi le promesse fatte durante l'ultimo sciopero della fame non sono state rispettate e siamo coscienti che anche questa situazione si deve modificare.

Abbiamo presente ciò che hanno detto nella loro dichiarazione del 18.12.87 i compagni italiani del Collettivo prigionieri comunisti Wotta Sitta:

"...anche in Italia ai progetti di soluzione politica si accompagnano periodiche campagne di arresti di rivoluzionari e proletari antagonisti in una strategia di differenziazione sempre più articolata e selettiva nelle carceri.
Questa realtà si articola, in modo diversificato in tutta Europa e dimostra come la lotta ai progetti 'pentiti', 'dissociati', e 'soluzione politica' non può essere separata dalla necessaria lotta alle strategie di differenziazione e di isolamento in carcere.
Battere questa strategia oggi é possibile solo sviluppando una intensa dialettica unitaria tra le forze rivoluzionarie e il movimento di classe in una dimensione europea.
La lotta contro l'isolamento e per il raggruppamento dei prigionieri della guerriglia in diversi stati europei é anche la nostra lotta, come quella di tutto il movimento rivoluzionario e di classe! ".

Il progetto di 'pacificazione sociale - dissociazione - soluzione politica - dialogo - amnistia' che dall'Italia viene trasportato in tutta l'Europa occidentale da una precisa frazione della borghesia imperialista e dalla sinistra riformista, é accompagnato ovunque dall'aggravarsi dell'isolamento, dalle differenziazioni, dagli attacchi fisici, da divieti di comunicazione e dalla volontà esplicita di annientamento nei confronti di tutti gli antagonismi rivoluzionari e proletari, ossia contro l'intero movimento rivoluzionario in Europa occidentale.

Riportiamo brevemente ciò che hanno detto due compagni portoghesi della FUP in un'intervista dopo che, qui, sulla stampa di sinistra é stata diffusa la storia di trattativa e della pacificazione dei prigionieri politici:

"...bene, abbiamo letto che alcuni giornali hanno fatto riferimento a presunte 'fonti' interne ai prigionieri e anche all' FP-25. Per quanto ci riguarda aspettiamo che queste organizzazioni prendano una posizione pubblica. Per essere chiari, siamo convinti che lo stato non ha nessuna intenzione di farci uscire e che usa questa storia della trattativa come esca per farci cadere in trappola, per spezzare il nostro morale, per dividerci e metterci uno contro l'altro. A loro non basta che siamo in galera, vogliono che gli strisciamo davanti. Noi perciò non abbiamo nulla a che fare con le trattative. I rivoluzionari non hanno nulla su cui trattare con il potere borghese. Sappiamo bene che alcuni diranno che questa posizione é dogmatica. ... Se Otelo ora manda gli appelli al suo 'amico' Soares - che dopotutto lo ha lasciato arrestare - egli si liquida come rivoluzionario con le sue stesse mani. Siamo dispiaciuti per questo voltafaccia che, del resto, avevamo previsto da lungo tempo. ... La vera lotta dentro la sinistra, anche se non appare sui giornali, va avanti ed è per questo che la sinistra rivoluzionaria, anche se è debole, deve opporsi alla sinistra parlamentare che si é arrangiata con il regime. Noi crediamo che la sinistra rivoluzionaria sarà in un certo momento l'unica alternativa per le masse. ..."

La dimensione europea occidentale dei progetti di pacificazione é una reazione all'evidenza e al radicamento della rottura rivoluzionaria nelle metropoli, nello stesso tempo é espressione della loro impotenza e aggressività.

E' anche un tentativo di disorientare la lotta per una nuova qualità dello sviluppo e della concretizzazione della coscienza, che nella situazione internazionale in trasformazione oggi si conduce per un processo di rivoluzione unitario, di lunga durata, INTERNAZIONALE, in cui svolge un ruolo necessario la politica rivoluzionaria nei centri imperialisti. Oggi la lotta deve svilupparsi simultanealmente e deve portare al momento della rottura nel centro imperialista, altrimenti i rapporti di forza a livello globale si equilibrano in uno sviluppo globale distruttivo, qui come nel Tricontinente.

Palestina, Turchia, Perù, Cile, El Salvador, Sudafrica, USA... : ovunque si applica l'isolamento contro i prigionieri rivoluzionari.

In questo vediamo un tentativo della macchina repressiva di imporre su scala mondiale una soluzione liquidatoria contro i prigionieri rivoluzionari. Per raggiungere questo obiettivo sempre più spesso si serve della tortura bianca, sperando di sfuggire in questo modo dagli attacchi della opinione pubblica contro la tortura. Ma questo progetto é condannato a fallire per le lotte dei prigionieri e del movimento rivoluzionario nel suo insieme.

Anche se questo settore, ossia lo scontro sul terreno delle carceri imperialiste, é solo una tappa nello scontro generale tra Proletariato Internazionale e Borghesia Imperialista, nello stesso tempo é un punto centrale dell'intero processo per la rivoluzione sociale.

Noi diamo la nostra totale solidarietà a tutti i rivoluzionari in lotta nelle carceri imperialiste e vi mandiamo il nostro amore rivoluzionario, consapevoli che questa tappa contro il carcere imperialista, nella lotta per la liberazione, la combatteremo insieme fino all'ultimo.

Lottiamo in questo sciopero della fame anche perché la discussione politica vada oltre le frontiere, per uno scambio autentico di esperienze fra i diversi processi rivoluzionari e per una comune prospettiva politica!

Raggruppamento di tutti i prigionieri della guerriglia e della resistenza in uno o due grandi gruppi in cui nuovi prigionieri vengano integrati, accesso ai cortili comuni.

Raggruppamento di tutti i prigionieri che lottano per questo obiettivo.

Liberazione per i prigionieri per i quali a causa di malattia, ferimento, o tortura mediante l'isolamento é escluso un ristabilimento nella situazione carceraria.

Liberazione di Gunter Sonnenberg, Claudia Wannersdorfer, Bernd Rossner, Angelika Goder.

Libera assistenza medica senza il controllo dello staatsschultz per tutti i prigionieri.

Libera informazione e comunicazione politica per i prigionieri con tutti i gruppi della società.

Inizio febbraio 1989.

I prigionieri della RAF in sciopero della fame

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