CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.1

SALVADOR: SULLE ELEZIONI DEL 10 MARZO

Comando Generale del F.M.L.N.(da "Gramma", Cuba)

Le giornate di lotta che hanno condotto all'enorme astensione nelle elezioni del 19 marzo sono un netto trionfo popolare, un combattivo rifiuto di queste elezioni guerrafondaie, volute dopo il rifiuto della proposta di pace del FMLN e dopo la sconfitta della strategia dell'amministrazione Reagan, basate sulla realizzazione di una guerra assassina contro il nostro popolo, mascherata sotto le spoglie di un governo democristiano ipocritamente centrista e falsamente favorevole alla democrazia alla giustizia sociale e alla sovranità nazionale, e abbiamo assestato un colpo di risonanza mondiale ai nemici.

- Migliaia di combattenti del FMLN hanno costruito l'azione militare in tutto il Paese, nelle città e nelle campagne, a livelli di intensità e simultaneità senza precedenti;

- decine di migliaia di sindacalisti, contadini, studenti, insegnanti, "desplazados", disoccupati, lavoratori statali e municipali, madri e familiari di prigionieri politici e desaparecidos, membri degli organismi comunali, credenti e sacerdoti di tutte le Chiese, si sono riversati nelle strade per esigere che fosse accettata la proposta di pace del FMLN e che conseguentemente hanno rifiutato le elezioni guerrafondaie del 19 marzo;

- centinaia di migliaia di cittadini, più di un milione, pur essendo in possesso del certificato elettorale hanno negato la loro presenza alle urne, e più di 200.000 persone, vi si sono recate per annullare il voto o lasciare la scheda in bianco; il Consiglio centrale delle Elezioni di ARENA (Alleanza Repubblicana Nazionalista) e del PDC (Partito Democratico Cristiano) tentano inutilmente di occultare questi dati;

- decine di migliaia di persone hanno votato per la Convergenza Democratica;

- centinaia di migliaia di cittadini, non hanno mostrato alcun interesse a ottenere il proprio certificato per partecipare a elezioni screditate;

tutti questi costituiscono l'immensa maggioranza dei salvadoregni, una maggioranza che ha detto no alla guerra controinsurrezionale e sì ad una soluzione politica giusta e negoziata del conflitto nazionale, sì alla vera democrazia e no alla tradizionale menzogna del voto che serve a giustificare e facilitare l'aiuto militare nordamericano funzionale alla continuazione della guerra e ad aggravare gli insostenibili problemi di miseria, emarginazione, disoccupazione e repressione di cui soffre il nostro popolo.

Le elezioni del 19 marzo sono state fatte in modo da impedire a centinaia di migliaia di salvadoregni residenti all'estero di votare; la maggioranza di questi ha abbandonato il Paese perché vittima della persecuzione e dell'allontanamento dai loro luoghi di origine, perpetrato dale Forze Armate mediante bombardamenti ed ogni tipo di atrocità. Questi salvadoregni lavorano attivamente, ed è grazie al loro lavoro che centinaia di migliaia dei loro familiari possono sopravvivere nel nostro Paese, perciò sono nel pieno diritto di votare, cosa che avrebbe fatto valere la proposta del FMLN di convertire le elezioni in uno strumento per la pace.

Il signor Alfredo Cristiani è stato eletto da una votazione che ha registrato il maggior tasso di astensionismo fra tutte quelle tenute durante questi anni di guerra. Più del 60% dei cittadini non ha votato o ha annullato il voto o lasciato in bianco la scheda; i voti a favore di Cristiani rappresentano una minoranza, inferiore alla quinta parte dei cittadini salvadoregni.

Gran parte dei cittadini che hanno votato per Cristiani sono andati alle urne ingannati dalla propaganda milionaria di ARENA, che prometteva lavoro, case, scuole, salute pubblica, educazione, riattivazione e prosperità economica per il Paese, ecc. Cristiani ed ARENA sanno bene che erediteranno un Paese in una profonda crisi economica e politica, con una guerra rivoluzionaria in ascesa impressionante, e che non possono mantenere, e non manterranno mai, tali promesse. Nessuno può fare niente di tutto questo senza prima ottenere una pace autentica.

Per tutto questo, l'elezione di Alfredo Cristiani non si può considerare né moralmente né politicamente legittima. In realtà la missione di Cristiani e di ARENA non è quella di ottenere miglioramenti, ma un maggior spargimento di sangue e di distruzione, di sostituire i disastrati Duarte e PDC nella carica di strumenti di una guerra sporca contro il popolo, guerra che in realtà è già persa. ARENA e Cristiani arrivano al potere con la contraddizione di una situazione di maggior debolezza e svantaggio rispetto a quella in cui si trovava il PDC nel 1980 - 82 e nel 1984, quando già si era conformata una sperimentata avanguardia rivoluzionaria - il FMLN - solidamente unita ad un esercito guerrigliero altamente qualificato e sviluppato, che cresce di giorno in giorno, con un'estesa base sociale, con la sua capacità politica in pieno spiegamento, un elevato prestigio e relazioni internazionali più attive, estese e pluraliste.

Gli avvenimenti hanno dimostrato in modo evidente che in El Salvador ci sono due poteri, che il vecchio potere militarista si indebolisce e si demoralizza, mentre il nuovo potere, costruito con il sangue e l'eroismo del popolo, cresce ed avanza.

Il comando generale del FMLN ha ordinato di non colpire nessun centro elettorale e non c'è stata assolutamente alcuna violazione di questo ordine, nonostante il Consiglio Centrale Elettorale abbia dato, per provocazione, la disposizione di situare i seggi elettorali nelle vie della città. Nonostante ciò, le Forze Armate hanno bombardato centri abitati e casali, causando numerose vittime fra i civili; hanno mitragliato un'ambulanza delle Croce Rossa ed assassinato tre giornalisti e feriti altri tre, come è stato denunciato dai feriti stessi.

ARENA sta per assumere il potere quando si sta rompendo l'unità delle Forze Armate e i loro capi hanno il comando effettivo, tanto da affermare di non accettare che i politici continuino a disturbarli.

ARENA non è un partito unito; nelle sue file si contano reazionari convinti, è il partito dei latifondisti e degli impresari. Fra i suoi più ricchi adepti predominano i nemici della riforma agraria, responsabili della povertà, della fame e dell'analfabetismo predominanti nelle campagne, i fautori della guerra totale che stanno finanziando questo partito con fior di milioni e che lo maneggiano con l'idea di ristabilire l'antica ferrea alleanza dell'oligarchia e la sanguinaria dittatura militare, la cui maschera democristiana assunta nel 1980 è stata precipitosamente abbandonata, a causa della lotta popolare rivoluzionaria di questi nove anni. L'ascesa di ARENA al governo significa il reincontro tra l'oligarchia e la dittatura militare.

Il popolo salvadoregno e la comunità internazionale devono prendere nota di questo fatto. In ARENA ci sono padroni e semplici strumenti pagati, fra i quali squadroni armati o congedati dalle Forze Armate, capaci non solo di eliminare elementi rivoluzionari o sospetti, ma anche di sequestrare a scopo di estorsione gli stesi impresari di ARENA, come è stato reso pubblico negli ultimi anni.

Cristiani e Merino hanno espresso la loro disponibilità a negoziare con il FMLN, sebbene abbiano affermato superbamente che dialogheranno solamente, e non tratteranno. Formuleremo immediatamente una nuova proposta di negoziato al governo di Duarte e ai signori Cristiani e Merino, che metterà alla prova le loro affermazioni.

Di fronte ai fatti inoccultabili che avvengono in ARENA, moltissimi salvadoregni ed osservatori stranieri si domandano: chi sarà realmente il Presidente, Cristiani o D'Aubuisson e Ochoa? Il FMLN non si fa illusioni: affronterà con la maggior durezza i guerrafondai, dimostrerà che le loro minacce sono condannate alla sconfitta, ed allo stesso tempo manterrà ferma ed aperta la sua offerta di pace negoziata, presentata in gennaio.

Il popolo salvadoregno e l'opinione pubblica internazionale hanno gli occhi puntati sull'amministrazione Bush; dopo le sue sensate posizioni iniziali nei confronti della proposta di pace del FMLN, il Dipartimento di Stato ha manovrato per invalidarla, partecipando all'elaborazione della controproposta dell'ultima ora di Duarte, che ha respinto la possibilità di negoziare la posposizione delle elezioni da marzo a settembre.

Si è preteso di mascherare questo rifiuto con un cessate il fuoco unilaterale, che in realtà non è mai esistito. Adesso il dipartimento di Stato si è offerto di mantenere l'aiuto militare a Cristiani e ci si domanda: l'Amministrazione Bush appoggerà nuovamente la fallimentare politica di acutizzazione della guerra in El Salvador, o cercherà una soluzione negoziata?

Il FMLN insisterà per negoziare la pace, ma se non si otterranno risultati affidabili continuerà ad utilizzare efficacemente le proprie armi per sconfiggere i disperati guerrafondai assassini. Il Comando Generale del FMLN dice al popolo salvadoregno: è necessario lottare di più e più risolutamente per soddisfare chi desidera la pace, la democrazia, la giustizia sociale e la sovranità nazionale.

Per questi obiettivi abbiamo impugnato le armi rivoluzionarie e le nostre file sono aperte per ricevere tutti coloro che comprendono la necessità e la giustizia di combattere in questo modo. Per questi medesimi obiettivi lottano tutti coloro che, senza impugnare le armi, tentano assieme a noi di aprire il percorso della pace negoziata. Il nostro appello è questo: incrementare ed ampliare questa lotta, in qualsiasi modo, senza distinzione di idee politiche o di fede religiosa.

Compatrioti, il potere che si oppone alle aspirazioni popolari è oggi più debole, a seguito delle ripudiate elezioni del 19 marzo; la causa di un El Salvador migliore per i nostri figli è oggi più forte, ha braccia più poderose e robuste che mai. Stringiamo le fila e ci assicureremo la vittoria.

El Salvador, 21 marzo 1989

Comando Generale del F.M.L.N.
(da "Gramma", Cuba)

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