RISTRUTTURAZIONE URBANA E TENDENZE IMPERIALISTE NELLA REGIONE DEL RHEIN-MAIN(da Unzertrennlich n° 9 - estate '88)
Il lavoro che segue deve essere inteso anzitutto come un contributo alla discussione; la nostra ipotesi è che nella regione del Rhein-Main si stia costituendo una zona integrata di grande sviluppo economico; il punto di partenza della nostra analisi è la ristrutturazione che avanza sempre più veloce. All'aeroporto tutto questo si fa evidente, come, d'altra parte, si fa evidente anche la necessità di compiere delle ricerche approfondite sulle principali strutture e funzioni delle singole città. Per quanto riguarda Francoforte, che è senza dubbio il centro più importante di questa regione, noi abbiamo cercato di analizzare alcune delle principali linee dello sviluppo/distruzione. L'orientamento della pianificazione di questa città da parte delle banche, così come l'organizzazione del mercato a livello mondiale e i piani di sviluppo dell'aeroporto, sono sicuramente tra i più moderni e rappresentano il cuore delle nuove tendenze imperialiste per la regione. In poche parole potremmo dire che quello che sta succedendo qui a Francoforte rappresenta una tendenza per il futuro sviluppo economico della regione. Al termine di questa analisi affronteremo le possibilità della Resistenza di incidere in senso rivoluzionario a fronte del peggioramento delle condizioni di vita, di alloggio, di lavoro e di tempo libero. [torna all'inizio della pagina]
In questi ultimi mesi si è festeggiato il giubileo dell'Opel e della Höchst, i giganti dell'automobile e della chimica che hanno ormai 125 anni. Sappiamo bene che questi due grandi poli industriali hanno caratterizzato per oltre un secolo la struttura e lo sviluppo capitalistico della regione, la costruzione della società-fabbrica, la costruzione dell'operaio-massa e quella del cosiddetto consumo di massa nella metropoli. Opel-Höchst voleva dire 40.000 posti di lavoro, senza contare l'indotto e la rete di commercializzazione. Quando si afferma che tutto ciò è finito, che il numero di posti di lavoro è ormai sceso sotto le 30.000 unità e continua a scendere, e che invece il numero dei posti di lavoro nell'aeroporto è di 42.000 unità e quello nelle banche e nel terziario non cessa di crescere, questo non vuol dire assolutamente che l'Opel e la Höchst non giochino più un ruolo economicamente rilevante nella regione, o che queste stesse industrie siano vittime della ristrutturazione capitalista. Al contrario sono esse stesse che ristrutturano. Quando si prevedeva che, entro il duemila, soltanto cinque su dieci dei maggiori produttori internazionali di auto avrebbero potuto sopravvivere, era chiaro che l'Opel, come filiale della General Motors, sicuramente non avrebbe perso il suo posto e, infatti, con l'afflusso di nuovo capitale finanziario, si è insediata nei nuovi settori strategici, come la tecnologia informatica (acquisto della EDS) e l'industria aero-spaziale (con l'acquisto della Hughes Aircraft) . Gli esempi della Höchst, della Bayer e della Basf, che sono sicuramente tra i dieci maggiori complessi industriali del settore chimico a livello mondiale, chiariscono ancor meglio questa doppia strategia: da una parte un'azione globale di acquisto, per consolidare le proprie posizioni di leader del mercato mondiale della chimica, e dall'altra l'uso delle nuove tecnologie (Höchst-high-chem), come nel campo della biotecnologia (ad esempio Insulin-Produktion). La tendenza al decentramento e ad una sempre maggiore mobilità della struttura della produzione scioglie la vecchia concentrazione locale: il management, il know-how, la ricerca e tutte le pratiche automatizzate si concentrano nelle isole di crescita della metropoli, mentre i lavori pesanti, così come quelli nocivi, vengono spostati nelle fabbriche della Periferia e ad essi vengono assegnati operai a basso costo. Che questa mobilità e questo decentramento della struttura della fabbrica sia una risposta del capitale alla lotta di classe non è un dato che svilupperemo in questo lavoro. E' in questa ottica, comunque, che va letta la diminuzione dei posti di lavoro a livello regionale, che dunque non ha nulla a che vedere con cattive condizioni di vendibilità dei prodotti nel mercato internazionale; al contrario i motivi sono quelli appena detti. [torna all'inizio della pagina]
Che la tradizionale e storica funzione di Francoforte come centro della finanza e della Borsa, con le sue grandi banche e i suoi importanti nodi ferroviari e autostradali, formi il motivo di base di quello che è lo sviluppo odierno, è sicuramente un dato indiscutibile. Però questo non basta a spiegare uno sviluppo del capitale come quello attuale. Rispetto alle banche: la sempre più perfezionata produzione mondiale e le sempre più costose necessità di ricerche di high-tech, necessitano di una sempre maggiore capacità di investimento di capitali; questo significa una sempre maggior importanza del capitale finanziario rispetto al capitale produttivo e il sempre maggior decentramento/concentramento in dimensioni transnazionali sotto il dominio del capitale finanziario. La crisi di debito del terzo mondo di cui sono responsabili i programmi del FMI e della Banca Mondiale, che così determinano la realtà sociale di questi paesi, è un esempio che può chiarificare questo concetto. Le grandi banche sono la testa di ponte del comando imperialista/fascista a livello mondiale. E dopo New York, Tokio e Londra, Francoforte è il quarto centro finanziario a livello mondiale. Da analisi istituzionali e abbastanza prudenti sui crediti d'istituto interni ed esteri, risulta che oggi più della metà del denaro e del capitale della Germania è in crediti dell'istituto di Francoforte. Noi non vogliamo analizzare qui i rapporti tra la Bundesbank, le grandi banche 'tedesche'/mutinazionali e la Borsa perché ci vorrebbe troppo tempo; anche rispetto alle grandi fiere non vogliamo fare un'analisi troppo dettagliata, ci sembra comunque chiaro che queste grandi fiere internazionali rappresentano una chiara espressione della crescita di Francoforte a livello di mercato mondiale; così come gli hotel e tutte le altre attività funzionali a queste grandi fiere che si sono sviluppate nella città, mettono in evidenza quanto sia legata ai movimenti del capitale finanziario l'economia complessiva di Francoforte. [torna all'inizio della pagina]
Prima di cominciare con la lunga analisi che seguirà, facciamo qui alcune riflessioni su come noi arriviamo a considerare l'aeroporto come uno tra i punti più elevati di un settore strategico: noi individuiamo informazione, biotecnologie e settore aerospaziale come esempi di tecnologie che diventano progetti strategici per il capitale. In ogni caso è importante il fattore della sicurezza del comando; sempre più il capitale a livello mondiale è costretto a fare i conti con la resistenza proletaria; per difendersi quindi dagli attacchi dell'uomo il capitale è costretto sempre di più a cercare nuove tecnologie, e nuove forme di difesa, per andare avanti, per continuare ad estrarre profitto. Questi attacchi e queste aggressioni tecnologiche si nascondono dietro la presunta neutralità della medicina nel caso delle biotecnologie, dietro a quella dell'informazione nel caso dell'informatica, dietro la necessità dell'approvvigionamento di energia nel caso del nucleare, e infine dietro alla necessità di trasporti veloci per quanto riguarda il trasporto aereo. Quest'ultimo è allo stesso tempo conseguenza e condizione, infrastruttura e impulso per l'organizzazione transnazionale del mercato, e rappresenta la più moderna e la più globale risposta del capitale alla riluttanza, alla resistenza e all'organizzazione rivoluzionaria degli uomini. Così come il computer non è una semplice conseguenza del telefono o degli apparati radiofonici, così come la biotecnologia non è una semplice conseguenza dello sviluppo della biochimica, corrispondentemente il trasporto aereo non è un semplice prolungamento delle autostrade o dei treni veloci. [torna all'inizio della pagina]
Ci sono due motivi pratici per cui vogliamo cercare di spiegare esattamente la funzione dell'aeroporto a partire dalle tesi sopra esposte: uno è quello di organizzare tutto quello che è stato scritto sull'aeroporto in un unico lavoro che possa essere utile, visto che l'ultimo è datato; l'altro è che è importante capire, dopo la grossa ondata repressiva che ha seguito la sparatoria del 2 novembre, come per il capitale sia strategicamente importante superare la contraddizione rappresentata dalla Resistenza allo sviluppo dell'aeroporto. I motivi che stanno dietro all'ampliamento del traffico aereo e alla ristrutturazione nella regione del Rhein-Main dipendono dal fatto che l'accumulazione del profitto e la sicurezza del comando obbligano il capitale a cercare risposte sempre più globali, dalla finanza transnazionale, alla produzione della struttura fino alla politica sociale mondiale, all'organizzazione del mercato e alle nuove tecnologie; tutti questi sono le esigenze politiche che portano alla centralizzazione degli aeroporti. L'ottimizzazione del decentramento produttivo a livello mondiale così come dello sfruttamento del lavoro nel terzo mondo richiedono la necessità del trasposto veloce. Ora è da sottolineare che anche se il trasporto aereo copre una quota che è solo dell'1,5% del volume complessivo delle merci, questo 1,5% di merci contiene però una percentuale del 10% del totale del valore aggiunto della produzione mondiale di merci, percentuale che supera il 50% nello scambio tra gli USA e gli stati dell'Europa. Si tratta quindi per lo più di merci con alto contenuto tecnologico, computers e via dicendo. Inoltre la centralizzazione del dominio e i necessari momenti d'incontro tra i manager e i tecnici del comando politico internazionale sono naturalmente altri motivi dello sviluppo del traffico aereo. Non va dimenticata anche la grossa importanza dello sviluppo del trasporto aereo di persone che nel caso, ad esempio, della Lufthansa rappresenta i due terzi dei profitti, sia che si tratti di traffico motivato da ragioni personali, sia che si tratti di conferenze o altro. Pensiamo ad esempio anche al grande volume di traffico privato a livello di charter che è in continua crescita e costituisce un grosso profitto per il capitale. Anche se resta comunque un privilegio delle grandi aree metropolitane e costituisce un'altra tendenza alla distruzione di tutte le altre culture. L'aeroporto del Rhein-Main è l'ottavo a livello mondiale per traffico di persone ed è il terzo come traffico di merci, il numero uno in Europa. Lo scalo 18 ovest rispondeva già all'esigenza di costruire il più grande e moderno centro di smistamento delle merci del mondo quando è cominciata la sua costruzione, nel 1982. Naturalmente, con l'ingrandimento di questo aeroporto, c'è anche da considerare la costruzione di agenzie di spedizione sia dal punto di vista della massa di gente che ci lavorerà, sia da quello dei servizi e delle zone residenziali che si renderanno necessarie; il che dovrebbe portare, con gli enormi investimenti previsti per i prossimi dieci anni, dell'ordine di miliardi di marchi, a fare di questo aeroporto una delle più grosse piste per il traffico commerciale e privato in Europa; insieme con il traffico di tecnologia avanzata che si appoggia su Monaco, e che dovrebbe essere completato nel 1991. [torna all'inizio della pagina]
Uno degli aspetti più importanti dell'aeroporto e della circolazione aerea è la loro funzione di traino sull'economia della regione; i collegamenti diretti e velocissimi sono uno dei principali fattori che spingono ad investire in questa zona i più grossi imprenditori sul mercato mondiale, per esempio tutti i manager delle banche, le delegazioni di fiera, gli operatori economici, gli istituti di ricerca e di engineering e tutti coloro per i quali 'il tempo è denaro'. Qui ci sono le migliori condizioni e i più veloci mezzi a disposizione per il collegamento diretto delle merci, sia per la produzione che per la distribuzione. Per esempio per le merci ad alto valore dell'elettronica, così come per quelle dello stoccaggio dei pezzi delle macchine Jaguar di Kronemberg o per i prodotti chimici della Röhm. Tutta la zona dell'indotto dell'aeroporto vive senza dubbio un altissimo sfruttamento economico. Anche se in alcuni casi per le merci poco care o molto pesanti, raramente viene utilizzato il trasporto aereo e la maggior parte, invece, si muove su camion, su ferrovia o sulle chiatte da e per Amburgo, anche tutto questo è di fatto indotto dell'aeroporto. Invece sono senza dubbio rapidissimi i trasporti di merci destinate alle aree metropolitane come, in inverno, le fragole dell'Equador, i fiori del Kenia o della Colombia, in cui l'assoluta velocizzazione del trasporto sono una diretta forma di sfruttamento delle donne nel Tricontinente, sfruttamento che sarebbe più difficile senza questa possibilità di trasporto aereo. Naturalmente il maggior volume percentuale è rappresentato dai prodotti ad alta tecnologia e quindi ad alto valore, che rappresentano il 10% del mercato mondiale, prodotti per i quali i tempi di trasporto sono tra l'altro direttamente legati alla produzione, per i quali, cioè, la velocizzazione del servizio è direttamente un incremento del valore della merce e quindi, da questo punto di vista, anche il fatto che l'utilizzo delle linee aeree sia estremamente caro, non solo non incide, ma al contrario aggiunge valore alla merce, pensiamo ad esempio alla Bourroughs/Sperry, alla Digital, alla Data General e alla Control Data con tutti i loro traffici di apparecchi, di computer, di pezzi di ricambio, e al traffico di ritorno di pezzi in riparazione e così via, così come anche allo spostamento di tecnici riparatori in cui la velocità del trasporto è direttamente una forma aggiuntiva di profitto. L'indotto dell'aeroporto è quindi formato dai grossi nomi dello stoccaggio di computer, come l' americana Honeywell, ma anche da produttori europei come Nixdorf e Olivetti che trovano qui nell'indotto dell'aeroporto le condizioni ottimali anche per l'organizzazione internazionale della divisione dei servizi e delle amministrazioni centrali. C'è naturalmente anche la IBM che a 30 minuti dall'aeroporto ha uno dei più grandi magazzini di pezzi di ricambio della Germania. Quindi la nostra tesi centrale potrebbe suonare così: l'aeroporto, con naturalmente alle spalle tutto il settore bancario della crescente organizzazione del mercato mondiale, è una zona decisiva di tutta la struttura centrale della regione Rhein-Main; questo apparato aeroportuale con i suoi 40.000 impiegati nella Lufthansa, nel traffico merci, e in tutti i servizi ad esso legati, è il cuore, l'elemento centrale, dello sviluppo della zona intera, elemento che definisce direttamente la ristrutturazione della città e della regione nella direzione di una struttura policentrica. Quindi potremmo vedere l'aeroporto come direttamente responsabile della ristrutturazione del mercato del lavoro e del peggioramento delle condizioni di vita. [torna all'inizio della pagina]
La maggior parte di questo lavoro cerca di analizzare concretamente, di mettere in luce i piani per la ristrutturazione della città di Francoforte. Cerchiamo anche qui di guardare dell'alto, per riuscire a vedere l'insieme della ristrutturazione; in alcuni casi mancano anche semplici notizie sulle varie situazioni di vita, ma altri sono invece quelli che riguardano direttamente il nostro quotidiano, la nostra esperienza concreta. Un piano per la città significa naturalmente la possibilità dell'utilizzo di quartieri interi per le strategia di funzionalizzazione sul modello della City di Francoforte. Ormai nella City non esistono assolutamente più abitazioni ad uso civile, e non ci sono ormai più spazi disponibili neppure per il capitale stesso con tutti i suoi apparati ed espressioni, spazi che quindi vengono cercati direttamente nei nostri quartieri. Questa ristrutturazione tecnologica della città è direttamente un attacco alla nostra quotidianità, un tentativo di distruggere i luoghi in cui organizziamo la resistenza nella città; quindi, dal nostro punto di vista, questa ristrutturazione è una necessità per il capitale non solo da un punto di vista economico, ma anche per la sua stessa sicurezza e per la distruzione delle sacche della Resistenza in città; per esempio con la distruzione del quartiere della ferrovia, che dovrà essere adibito e utilizzato per motivi economico burocratici, saranno cacciati in quartieri periferici tutti gli abitanti, i poveri, gli stranieri, coloro che hanno in questo quartiere i loro rapporti di vita e di sopravvivenza . E' una storia di tutti i giorni e non solo di questo quartiere, una storia che colpisce sempre di più tutte le famiglie di poveri, di lavoratori che vengono scacciati dalla politica della demolizione, del risanamento, della modernizzazione. Tutto questo è seguito naturalmente dalle sovvenzioni statali finalizzate a costruire poi migliaia di celle abitative in un hinterland in cui isolamento, invivibilità e distruzione della socialità producono la più estrema disgregazione sociale. [torna all'inizio della pagina]
Francoforte è caratterizzata dalla presenza del più grande aeroporto internazionale tedesco, come anche dalla sua posizione centrale nella rete autostradale e ferroviaria europea. Questa particolare posizione e le relative favorevoli condizioni di sviluppo, valorizzate poi dagli impianti culturali di formazione, di riposo e cura sono state un ottima posizione di partenza per lo sviluppo successivo di Francoforte. Il sindaco Brück e il suo consulente economico Mitterhaus plaudono la costruzione di nuovi grattacieli e l'espansione della città per decongestionare il centro cittadino :
L'apparato economico della città saluta il proprio ingresso nella serie superiore dei due megatrends della terziarizzazione e della internazionalizzazione.
Il settore terziario è caratterizzato da un'alta tendenza alla concentrazione di banche e borse, il rendimento dei servizi parabancari e l'economia dei mass-media appartengono naturalmente alla city
Sebbene espresse in uno stile da miracolo economico riportiamo così come sono queste citazioni perché riteniamo molto centrati concetti come KernStaadt (cuore della città - centro direzionale); nello stesso tempo ci risparmiamo le varie descrizioni che gli amministratori fanno per magnificare i piani di ristrutturazioni e/o ammodernamento. Per i prossimi anni si tratta di imporre lo sviluppo e sottomettere la dimensione 'vita-lavoro' alle nuove condizioni di crescita economica. La linea di sviluppo nel piano per Francoforte è incentrata nella reperibilità di aree disponibili nel centro città per rispondere alla domanda di sedi centrali e facilmente raggiungibili da parte di banche, assicurazioni e amministrazioni delle imprese multinazionali. In particolare anche le imprese leader nel campo del computer, con i loro software fatti a misura per i movimenti di denaro, hanno come parola d'ordine: "uso intensivo dello spazio di lavoro nella City". Con il continuo allungamento della City e delle sue funzioni verso ovest ed est si potrebbe arrivare nel breve periodo (fine 1990) alla costruzione di 360.000 metri quadrati di area per uffici che si affiancano ad un valore approssimativo di circa 100.000 metri quadrati di uffici costruiti nel centro città e a un fabbisogno di 2,6 milioni di metri quadrati per tutta la città entro la fine del 1990. "Concretamente sono previsti tra il centro e la periferia 12 nuovi grattacieli". Punti centrali del piano di ristrutturazione sono: - rafforzamento della struttura della City
e nello stesso tempo decentramento delle funzioni secondo livelli di importanza
tra il centro e la periferia: "Scambi pieni di significato"; Cosa vuol dire il piano a Francoforte lo chiarisce il pianificatore stesso:
Cosa questo significhi è stato molto ben descritto nell'articolo titolato "Contro l'architettura del dominio e il controllo della popolazione", articolo prodotto nell'occupazione della Baselstraße (Bockenheim) da parte delle donne:
Non è un caso che gli ultimi quartieri con vecchie case ad affitto bloccato, in zone tutto sommato vivibili, vengano risanati, modernizzati e gli affitti vadano alle stelle. La gente che è diventata inutile per l'estrazione del profitto e che ha sempre rifiutato la schiavitù del lavoro coatto, sarà deportata ancor più in periferia. Questi proletari non hanno più un ruolo nello sfruttamento capitalistico se non quello di essere utilizzati come masse sottopagate per pulizie negli uffici...".
Mentre il centro con il quartiere della stazione viene predisposto a centro commerciale, la zona Est diventa zona residenziale. L'obiettivo successivo è poi quello dell'ordinamento della città in unità spaziali ben definite, come il quartiere amministrativo Römerberg, il quartiere Tribunale, quello universitario ... fino ad arrivare ai 'luoghi di riposo'/zone a traffico limitato. Quest'ultima e 'diversa' linea di risposta al 'bisogno di metropoli' si stende dalla stazione lungo la Keiserstraße fino alla torre Eschersheiner.
Accanto alla limitazione della circolazione stradale è previsto il riassetto generale di musei, teatri, attività culturali ... In rapporto con la presentazione di Francoforte come sede delle Olimpiadi del 2004, potrebbe sorgere un villaggio olimpico con la capacità di ospitare 15.000 atleti nella zona Est del porto, nello scalo merci o dove sorge adesso il mercato; dopo le Olimpiadi questo villaggio dovrebbe essere trasformato in zona residenziale.
L'Est della città è composto da tradizionali quartieri operai: nel '77 c'erano ancora 20.000 posti di lavoro con relativo numero di abitanti; adesso sono a stento la metà, soprattutto a causa del trasferimento della popolazione. Oggi si presentano giornalmente in ognuna delle succursali locali del collocamento circa 300 disoccupati a cui vengono assegnati al 90% lavori precari. Con la ristrutturazione nelle zone più deboli di Francoforte (stazione, Est, Gallus) si apre uno dei più pesanti attacchi alle condizioni di vita della gente. E' una ristrutturazione che non teme il paragone con la trasformazione a quartiere commerciale del settore Ovest; diamo qui uno sguardo ad un'incompleta lista dei cosiddetti 'nuovi posti di lavoro' nei dintorni del quartiere Gallus e della Stazione: - due nuovi grattacieli a Ovest della Maiuslandstraße
dietro alla stazione centrale dove, tra l'altro, sta aumentando ancora
la presenza delle banche e l'espulsione dei ceti popolari verso altre
zone della città; In qualche parte dei due quartieri, resteranno, restaurate lussuosamente, le facciate di qualche vecchio palazzo. Secondo 'Der Spiegel' ci sono nel quartiere della Stazione circa 25.000 posti di lavoro tra scuole, Peepschows e piccoli commerci gestiti da stranieri. Nel 1986 dovevano esserci, secondo un giornale locale, 3.000 persone nel quartiere, di cui il 78,3% stranieri. Nell'articolo dello 'Spiegel' si suppone anche che ci siano circa 1.000 tedeschi e 10.000 stranieri, di cui la metà in situazione illegale. Quanto tendenziosi siano questi discorsi e dove vogliano andare a parare, lo sa bene chiunque ci abiti: nel quartiere Gutlent arrivarono dopo il '45 molte famiglie di rifugiati politici e poveri. Il degrado delle infrastrutture e le prime speculazioni all'inizio degli anni '60 portarono alla cacciata dei vecchi abitanti. Gli speculatori aprirono quindi un centro per stranieri (che esiste ancor oggi) e un dormitorio per stranieri (maschi), poi naturalmente arrivarono le loro famiglie... E oggi i pianificatori utilizzano questa presenza di stranieri come un ulteriore 'valido motivo' per 'risanare' le abitazioni trasformandole in Hotel di lusso, uffici, ecc. [torna all'inizio della pagina]
La città di Bockenheim è circondata dalla Fiera, dai grattacieli, dagli Hotels, dalla Theodor Heuss Allee e dal quartiere bancario del Westend. Nel Westend dalla Leipzigerstraße sono ben visibili, attraverso la famosa galleria, i locali di lusso ed il Metrò, che esplicitano la trasformazione di questa città in una specie di 'quartiere nobile' con la costruzione di nuovi edifici e la ristrutturazione di quelli vecchi intorno all'Università(piano 2000), oltre che con il risanamento del deposito dei tram. Bockenheim è un tipico esempio di ristrutturazione pianificata che permette un 'cauto procedere' nella politica di 'risanamento' dei 'problemi' del quartiere (Università, quartiere degli stranieri). Soprattutto all'inizio ci furono forti proteste e lotte contro la ristrutturazione (occupazioni di case, creazione di asili alternativi, lotte contro la costruzione del metrò). Oggi l'ammodernamento nei suoi punti critici è quasi ultimato. In Bockenheim , ricostruita all'insegna della pacificazione sociale, per inibire le lotte sono state investite piccole somme di denaro per le famiglie di stranieri e per quelle più povere, e sono stati 'generosamente' offerti appartamenti sostitutivi, naturalmente fuori della città; così come vennero anche messi in conto temporanei patteggiamenti per raggiungere gli obiettivi prefissi dalla ristrutturazione senza eccessivi attriti. Nel suo insieme l'attuale politica di 'modernizzazione' cominciò dopo le lotte e le occupazioni degli anni '70, a partire dal progetto pilota 'Modernizirung und Beratung' in Bockenheim e nel Nordend. Dopo una fase di ricerche di 'compatibilità', venne dato ad un ufficio di architetti il compito di 'consigliare' i piccoli proprietari. In questo modo la propaganda al piano di modernizzazione è stata gestita non con le minacce dell'amministrazione, ma con le 'consulenze gratuite' di una serie di imparziali architetti . Con la realizzazione della 'City West' sarà completata la ristrutturazione del quartiere sud di Bockenheim. In questo settore si trovano oggi due grattacieli/Hotels e un nuovo centro di formazione Sit-Siemens ... oltre a 940 posti di lavoro non-terziario che devono essere 'traslocati'. Alcuni dei piani resi noti dalla nuova Sit-Siemens chiariscono chiaramente quanto vada in profondità la ristrutturazione/distruzione del quartiere': in 15 anni devono nascere (tra la Ohmstraße e la Vollastraße) 20.000 posti di lavoro nel terziario e 4.000 nuovi appartamenti, in una posizione vantaggiosa per la facile raggiungibilità anche durante la Fiera. Il piano che è stato in parte elaborato nelle Università di Berlino, di Hannover e di Darmstadt, oltre a elencare gli interventi ristrutturativi (grattacieli ad ovest , mini parchi tra le abitazioni, industrie fino alla Theodor Heuss Allee, abitazioni a sud della Voltastraße ecc.) promette anche migliaia di nuovi posti di lavoro. Ma la realtà che si prospetta è invece quella di una città con migliaia di burocrati-tecnocrati da una parte e dall'altra una marea di lavoratori precari e sottopagati nei servizi, nel lavoro nero, illegale e non garantito. [torna all'inizio della pagina]
Questo tipo di sviluppo determinerà qui nel Rhein-Main una situazione diversa da quella della Ruhr o del nord, di Amburgo, ad esempio, o di Brema. Qui non ci sarà più nessuno spazio per le vecchie zone industriali con la loro conseguente organizzazione urbana. Alla distruzione dei vecchi posti di lavoro seguirà un continuo aumento del terziario che per la maggior significherà solo più occasioni di lavoro per impiegati; (i grossi manager saranno scelti a livello nazionale). Da un'altra parte cresce il bisogno di lavoratori nel settore delle spedizioni, dello stoccaggio,del leasing. Il piano si realizza nella ristrutturazione del Centro secondo esigenze economiche e secondo il principio di penetrare "l'imprevedibile potenziale della resistenza". Per ragioni economiche, così come per aumentare le possibilità di controllo, nei quartieri più vicini al centro si costruiscono solo appartamenti di lusso, uffici, centri commerciali. A fronte di questa pianificazione le lotte sugli affitti sembrano più che mai illusorie. La City Francoforte è già ormai completamente ristrutturata e trasformata in un territorio ostile. Tra le torri di cemento e i centri commerciali la vita si può esprimere ancora solo come sabotaggio; qui stare seduti a non far niente nelle belle Piazze stilizzate, accanto alla fontana, giocare con lo skateboard sono comportamenti proibiti già da tempo. I quartieri dove noi viviamo oggi vengono messi completamente sottosopra in funzione di un 'sociale compatibile' fatto di burocrati, di insegnanti, di alternativi della Banca Ecologica...i poveri, gli stranieri , i disoccupati vengono espulsi e cacciati nei nuovi quartieri ghetto. In risposta a questa continua ristrutturazione bisogna trovare momenti praticabili di rottura e aprire il dibattito sulle condizioni di vita nei quartieri , sulle strategie di sopravvivenza ...una nuova ricerca militante. A questo proposito vogliamo porci delle domande per sviluppare complessivamente l'analisi. Dove si ritroveranno domani quelli che oggi sono cacciati via da qui, quelli che con la perdita di ogni garanzia e con lo smantellamento del reddito sociale dovranno vendere la loro forza lavoro nei mercati degli schiavi, quelli che saranno obbligati a lavorare nelle pulizie, negli hotels, nelle fiere come manovali, nella prostituzione o ad accontentarsi di un lavoro notturno o a domicilio? Qui nel Rhein-Main questo esercito si ingigantisce: quanti sono quelli che vivono sottoposti a queste condizioni di lavoro , dove si esercita la loro resistenza? La maggior parte di questi lavori tocca alle donne; cosa può dire questo loro continuo sfruttamento per la nostra lotta ? Si potrebbe resistere nei vecchi quartieri operai, accanto ai progetti di risanamento vecchie case, ma sarebbe questa resistenza? Fino ad oggi (e sarà così anche nel futuro) Francoforte è stata un punto di arrivo per molti rifugiati che qui vivono la loro battaglia per il diritto alla vita, come obiettivo minimo contro il 'piano del Comando'. La questione si intreccia con le lotte per i permessi di soggiorno, con la lotta internazionalista. Francoforte, non dimentichiamolo, è anche la città con il più alto tasso di criminalità , un ulteriore sfregio alla perfezione della megametropoli; qui si pone in tutta la sua contraddittorietà il problema di sviluppare o meno relazioni reciproche con l'extralegalità 'incompatibile'... Se prendiamo sul serio la parola 'espulsione sociale' dobbiamo confrontarci con la nostra capacità di elaborare strategie di sopravvivenza ed è evidente che il nostro problema sarà quello di costruire un percorso di ricomposizione di classe per la costituzione di una prospettiva rivoluzionaria. Rispondere a queste domande, può essere un primo passo per determinare la risposta alla ristrutturazione e alla 'modernizzazione'. (da Unzertrennlich n° 9 - estate '88) |