PACIFICAZIONE O LIBERAZIONE? SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE E LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI (Berlino 1-5 aprile 1999)

UN SALUTO RIVOLUZIONARIO

Lettera di un prigioniero politico italiano:

Un saluto rivoluzionario a tutte le compagne e i compagni che oggi sono qui presenti per sviluppare solidarietà internazionalista.
Un saluto rivoluzionario anche alle compagne e ai compagni che avrebbero essere qui con voi per socializzare le loro lotte di resistenza, di difesa dell'identità politica nelle carceri imperialiste.

In questa fase di generalizzazione dei processi e degli atti di guerra innescati dal sistema di potere imperialista, (in molte aree del pianeta), in particolare dallo stato amerikano, parlare di pacificazione significa parlare di imposizione dell'ordine economico politico militare dell'insieme degli stati del G8.
In nome di un nuovo ordine mondiale - che mai come oggi è l'ordine dei rapporti sociali capitalistici su scala mondiale, un ordine che ha come fondamento lo sfruttamento schiavistico è l'oppressione di miliardi di donne, bambini, uomini a livello internazionale.
In nome di quest'ordine, la macchina da guerra del sistema imperialista, si muove a tutto campo sia nel tricontinente del sud che nell'Europa dell'est.
I popoli e i proletari, in lotta per la liberazione da decenni, lottano contro lo stesso nemico imperialista che usa sempre le solite armi: la guerra economica, la guerra di distruzione militare, la controrivoluzione, per "pacificare" i conflitti di popolo e di classe. In molte aree del mondo, interi popoli convivono da decenni con uno stato di guerra permanente, che certo non hanno voluto; in molte aree del mondo alla violenza distruttrice milioni di donne e di uomini contrappongono la lotta di liberazione, sviluppano solidarietà e nuovi rapporti sociali per affermare la liberazione della terra e dell'uomo.
Di fronte ai conflitti etnico-razziali trasformati, direttamente o indirettamente dai gruppi di potere imperialista, in genocidi; di fronte alla trasformazione dell'Europa e dell'Italia in particolare, in un'immensa portaerei di tutte le forze militari imperialiste (NATO, ONU, UEO...); di fronte alla celebrazione della guerra in tutti i mezzi di comunicazione di massa di questi giorni... non c'è tempo per piangersi addosso, per lamentarsi sullo strapotere e militare-tecnologico del potere imperialista.
Lavoriamo quindi per costruire insieme comunicazione antagonista- rivoluzionaria, controinformazione militante, lavoriamo per creare , produrre solidarietà internazionale ed internazionalista in un processo di comunicazione-lotta- organizzazione- unitario.

La lotta per la solidarietà e la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere rivoluzionarie in ogni angolo del mondo, attualmente ha prodotto tra le diverse realtà internazionali, le relazioni che sono sorte durante i convegni, le conferenze hanno dimostrato che occorre costruire un unità sul fronte di lotta.
Con la battaglia per la salvezza di Mumia Abu Jamal , che deve continuare, siamo riusciti , fuori e dentro, i muri del carcere, a rompere il silenzio.
Sappiamo tutti che l'unità internazionale delle lotte che sostengono i prigionieri è un elemento di stimolo e di ricchezza per la costruzione dell'unità internazionale del proletariato. La lotta per la liberazione delle prigioniere e dei prigionieri rivoluzionari e connessa quindi a quella della liberazione di classe e dei popoli.

Costruiamo perciò insieme, reti internazionali di solidarietà, di lotta alla repressione e pacificazione imperialista.

UN SALUTO RIVOLUZIONARIO A TUTTI E ...BUON LAVORO

LA SOLIDARIETA' E' UN ARMA

un compagno del collettivo comunisti prigionieri "wotta sitta"