LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICIManifesto di chiusura a nome del comitato organizzatore internazionaleIl nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza
va alle organizzazioni ed alle persone che hanno partecipato a questa
Conferenza internazionale. Abbiamo compreso che la solidarietà
con i/le prigionieri/e politiche/i e di guerra, in quanto esponenti ed
espressione di resistenza e lotta per la Giustizia sociale e la Libertà
- vittime della repressione più violenta, ma, anche così,
soggetti attivi della lotta per la Liberazione - è una parte essenziale
della lotta contro la repressione politica, contro l' impunità,
o la repressione specifica contro la Donna, la tortura, le sparizioni
forzate... Quando banche ed imprese transnazionali in interrelazione con Agenzie Imperialiste pretendono di decidere ed imporre tanto nel Nord come nel Sud un modello di sviluppo politico e sociale condannando alla povertà ad all'esclusione ogni volta più ampi settori sociali; quando non si riconosce ai Popoli i loro diritti ed identità, fino al genocidio; quando processi di transizione alla democrazia e di pacificazione pretendono di mistificare le cause dei conflitti politici e sociali; quando la difesa dei diritti umani, compreso quello alla pace, è argomento per la guerra e l'aggressione... la prospettiva internazionale ci appare vitale. Come vitale è la comunicazione, questione che abbiamo verificato in questa conferenza, ma che deve approfondirsi, essere organizzata come supporto, fondamentale, per un'azione efficace. In definitiva, la solidarietà come un arma, e la solidarietà contro la repressione e con i/le prigioniere/i politiche/i e di guerra come un arma particolarmente incisiva. E' in difesa della dignità, del rispetto dei diritti umani nella loro interezza per i popoli e le persone -che sono il prodotto non delle grandi agenzie internazionali, ma dello sforzo, la lotta e la continuità generazionale- e per la libertà di queste migliaia di uomini e donne che ogni giorno stanno dando tutto per un mondo realmente umano, che noi ci rivolgiamo alle organizzazioni di base, democratiche, rivoluzionarie e di classe per camminare insieme in questo lungo ma altrettanto sicuro e fruttuoso cammino. Berlino, 5 aprile 1999 |