PACIFICAZIONE O LIBERAZIONE? SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE E LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI (Berlino 1-5 aprile 1999)

LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI

Manifesto di chiusura a nome del comitato organizzatore internazionale

Il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza va alle organizzazioni ed alle persone che hanno partecipato a questa Conferenza internazionale.
Questo ringraziamento non è mera retorica, perché questa conferenza lungi dall'essere stata un'iniziativa isolata, o dall'essere culminata con una mera dichiarazione di intenti, di buone intenzioni, ha compiuto un passo in avanti: quello di constatare la necessità di una struttura internazionale permanente contro la repressione e per la Libertà dei/elle prigioniere/i politiche/i e di guerra nel mondo e cominciare da ora, immediatamente, a tradurre questo accordo in iniziative di denuncia e di mobilitazione.

Abbiamo compreso che la solidarietà con i/le prigionieri/e politiche/i e di guerra, in quanto esponenti ed espressione di resistenza e lotta per la Giustizia sociale e la Libertà - vittime della repressione più violenta, ma, anche così, soggetti attivi della lotta per la Liberazione - è una parte essenziale della lotta contro la repressione politica, contro l' impunità, o la repressione specifica contro la Donna, la tortura, le sparizioni forzate...
Però anche che in questa lotta (e combattimento) urgenti è necessario coinvolgere più ampi settori sociali e che anche così contribuiamo ad amplificare il sostegno ai processi di liberazione in qualsiasi parte del mondo.

Quando banche ed imprese transnazionali in interrelazione con Agenzie Imperialiste pretendono di decidere ed imporre tanto nel Nord come nel Sud un modello di sviluppo politico e sociale condannando alla povertà ad all'esclusione ogni volta più ampi settori sociali; quando non si riconosce ai Popoli i loro diritti ed identità, fino al genocidio; quando processi di transizione alla democrazia e di pacificazione pretendono di mistificare le cause dei conflitti politici e sociali; quando la difesa dei diritti umani, compreso quello alla pace, è argomento per la guerra e l'aggressione... la prospettiva internazionale ci appare vitale.

Come vitale è la comunicazione, questione che abbiamo verificato in questa conferenza, ma che deve approfondirsi, essere organizzata come supporto, fondamentale, per un'azione efficace.

In definitiva, la solidarietà come un arma, e la solidarietà contro la repressione e con i/le prigioniere/i politiche/i e di guerra come un arma particolarmente incisiva.

E' in difesa della dignità, del rispetto dei diritti umani nella loro interezza per i popoli e le persone -che sono il prodotto non delle grandi agenzie internazionali, ma dello sforzo, la lotta e la continuità generazionale- e per la libertà di queste migliaia di uomini e donne che ogni giorno stanno dando tutto per un mondo realmente umano, che noi ci rivolgiamo alle organizzazioni di base, democratiche, rivoluzionarie e di classe per camminare insieme in questo lungo ma altrettanto sicuro e fruttuoso cammino.

Berlino, 5 aprile 1999