L'OKKUPAZIONE NELLA REPRESSIONE O LA REPRESSIONE NELL'OKKUPAZIONE!!!Kappa e le sue voci fortiA Nuoro lo stato d'assedio continua... Nuoro, Barbagia terra di briganti e malfattori. Quando decideranno di toglierci questa etichetta ? Forse, solo quando alcuni egregi signori smetteranno di chiedere tangenti, organizzare sequestri per poter indisturbatamente continuare ad infamare la nostra terra e avere così la possibilità di aumentare il loro potere in nome di una prevenzione, sicurezza o ancora protezione ordine e disciplina che non è richiesta né tanto meno necessaria, o forse mai e lo vediamo tutti i giorni. Abbiamo quasi uno "sbirro" pro capite, sulla nostra terra infatti è stato fatto un investimento non indifferente sul numero delle "forze dell'ordine" presenti in loco. Quella che viviamo noi è una repressione molto velata e subdola in quanto non assistiamo a delle azioni dirette di sgomberi, di scontri e di botte, non abbiamo neanche episodi di occupazioni, di grandi manifestazioni o cose di questo tipo, però siamo controllati a vista quindi anche il solo pensiero o accenno ad azioni del genere verrebbe represso prima di subito, Magari è quello che stanno aspettando per attaccare in modo più violento, oppure è ancora presente lo spettro "dell'anonima sequestri" di Lombardini e gregoriani che ci fa soccombere sotto questo stato di cose . Ancora una volta però sono riusciti a creare uno stato di emergenza, a creare tensione, è vero che la storia si ripete, ma così è troppo, qui non si vuol andare avanti, la si vuol solo fermare la storia. Quello che è certo è che l'intera città, o meglio provincia, di Nuoro pullula di gente in divisa, per non parlare di quelli in borghese che ritrovi da per tutto dalle banali feste, ai concerti, ai convegni, alle presentazioni di libri, alle manifestazioni degli studenti, nei bar che mentre fanno finta di leggere un giornale, hanno le orecchie parate ad ombrello per sentire chissà cosa poi . E' una tortura psicologica, è uno stillicidio, non si è liberi di fare, di parlare né tanto meno di pensare, "ricorda che il grande fratello ti ascolta", ma non solo, qui da noi ti guarda e ti segue. Ci domandiamo se non hanno altro di meglio da fare. Pensate che a capodanno ad Orgosolo, ridente paesino della Sardegna, adagiato fra i monti della Barbagia, le gloriose forze dell'ordine hanno organizzato un posto di blocco ogni 5 metri, nella via principale, è stato un dispiegamento di forze veramente eclatante ... Ad Orgosolo quest'anno non si è ballato, non si è cantato, non si è festeggiato . Perché niente si può festeggiare in una terra okkupata, in una terra calpestata dagli anfibi dei militari. Questa non la si può chiamare libertà solo perché non camminiamo con le catene ai piedi. E non è finita qui ultimamente hanno pensato che per controllare meglio, fosse il caso di blitzare anche gli individui che camminano per le strade, infatti nelle ultime settimane hanno iniziato a fermare e a chiedere i documenti a chiunque osasse circolare nel paese perfino i pedoni. Insomma che situazione invidiabile !!, ora siamo sicuri di non correre più nessun pericolo... E' vero, quest'anno alla vigilia di Natale è stato ucciso un uomo un prete e non possiamo non condannare il fatto, non per le vesti che indossava o la religione che rappresentava, ma perché è morto ammazzato un altro uomo, non vogliamo giudicare niente e nessuno, non abbiamo questo potere, abbiamo però la rabbia che ci spinge ad urlare, indignati, che la mano di un essere umano ha tolto la vita di un altro essere umano, è l'uomo in sé che piangiamo, esattamente come abbiamo pianto Giorgio quest'anno a ferragosto, ma forse la morte di un "giovane nessuno", non sconvolge più di tanto . Quello che però accettiamo ancora di meno è che ogni volta che succede qualcosa di negativo ad Orgosolo, volano valanghe di veleno sull'intera popolazione. Non vogliamo fare paragoni con altre ingiustizie, con altri abusi, con altri crimini anche se ne avremo così tanti da riempirne un grattacielo, non vogliamo neanche erigerci a paladini della giustizia, non ci compete, ma inevitabilmente sentiamo il peso, gravare anche sulle nostre spalle, delle calunnie, dei giudizi gratuiti espressi troppo in fretta da chicchessia e spesso senza cognizione di causa. Soprattutto perché con questa scusa si sentono autorizzati ad aumentare la loro sporca presenza in ogni dove, fino a farti dubitare di essere seguito, invece così non è, è che c'è ne una moltitudine ovunque tu vada. Vi possiamo garantire che ad Orgosolo si respira la stessa aria di qualsiasi altro paese, non è più cupa, più minacciosa o più pesante . Orgosolo è piena di gente onesta che lavora, che suda ogni giorno lo stesso sudore di qualsiasi altro lavoratore, rispettosa del prossimo, della famiglia e della fatica, forse la gente più triste e generosa della Barbagia . Orgosolo è quella, non dimentichiamolo mai, che nel '68 prima e nel '98 poi a Pratobello abbiamo visto presente, compatta e pronta a battersi per cose come la Verità, la Libertà e la Giustizia e che per difendere ideali come questi non rimarrà in silenzio né rimarrà inerme. E' questa l'Orgosolo che dobbiamo ricordare e "pubblicizzare", fatta di gente fiera, solidale, ospitale e generosa non solo piena di omertà. Un dubbio ci assale: è possibile essere esclusivamente pezzi da controllare, pezzi da 90, pezzi da museo da studiare e catalogare? A nessuno è mai passato per la testa che possiamo anche essere esclusivamente delle semplici persone e niente di più ? Oggi durante una pausa, abbiamo dato uno sguardo al corso della nostra città in tre minuti son passate ben cinque macchine della polizia e due dei carabinieri in pattuglia. Vogliamo ancora ad ostinarci a chiamare tutto ciò civiltà o protezione, noi non siamo d'accordo questa è repressione, non normale controllo, questo è uno stato d'assedio non prevenzione. Prevenzione per chi, per che cosa? A chi giova essere controllato e poi schiacciato dal loro abuso di potere ? In nome della giustizia, ci dicono. Troppe volte la signora si è persa,
senza mai arrivare, o forse si parla della loro giustizia, quella dettata
dai grandi, da chi è al potere e la usa col solo scopo di mantenerlo
questo vergognoso potere. Come succede in una delle zone più pescose dell'isola (oltre a tutte le altre terre già militarmente okkupate) che viene utilizzata, da parte di apparati militari, come base per le proprie esercitazioni proibendo, in questo modo, ai Sardi residenti di pescare e, quindi, di vivere dai frutti di un mare che, oramai, non possiamo più considerare nostro . Un paio di settimane fa, i pescatori si sono sollevati in una protesta, il cui risalto è stato esemplificato in una notizia, della durata di qualche minuto, trasmessa al telegiornale regionale riprendendo esclusivamente sbarbatelli in divisa mimetica, armati di mitra e armi varie che, con gioia, si inseguivano con i gommoni da una parte all'altra del golfo, approdando sulle spiagge (da bravi invasori) e sparando contro i nemici fantasma che la loro disciplina prevede ......... L'amore per la patria si riduce a un war games molto divertente per i piccoli omini verdi venuti dall'alto ( visto che qui nessuno li ha chiamati e nessuno li ha visti arrivare ... il loro aumentare in maniera così vistosa ci fa ritenere che probabilmente si riproducono in loco). E dopo che per un paio di volte, qualche anno fa, è tremata la Gallura (una zona della Sardegna) in un'isola talmente vecchia per cui non esiste nessuna attività sismica, e dopo che, in entrambi in casi, si è parlato di un aereo che ha superato la barriera del suono, ci viene da pensare che: o i cari aeronauti si divertono un mondo a correre all'impazzata sulle vie del nostro cielo cercando di emulare le gesta eroiche di un Superman del diciannovesimo secolo, o qui si fanno esercitazioni militari di un livello un po' troppo "rumoroso". Non vogliamo tralasciare poi, come contorno, la nascita di bambini malformati con una concentrazione non indifferente verso le coste e le zone limitrofe alla Maddalena. Stanno trasformando la Sardegna in una immensa piattaforma militare, in una portaerei nel Mediterraneo, in funzione esclusivamente della "nato" che secondo le sue visioni strategiche e aggressive dà alla nostra isola il ruolo di punta verso l'Africa e il Medio Oriente . Questo è un comportamento criminale ma è anche la logica degli interessi del governo italiano e del capitale. Ci presentano la questione come l'unica soluzione possibile al malessere generale, ma da sempre lo stato italiano risponde solo con le occupazioni militari e anche la nostra memoria lo sa benissimo. Che i livelli di criminalità qui da noi non sono certo più alti rispetto alle altre regioni italiane, che il malessere apertamente dichiarato è solo una risposta alla quasi totale assenza di servizi sociali, culturali e occupazionali ormai lo sanno anche i muri. Allora perché questa presenza massiccia di militari? Perché anche la classe dirigente sarda continua ad abbandonare la propria terra alle sterili forze militari, a quest'occidente industrializzato che minaccia armato interi popoli, che fa uso di meccanismi di scambio ineguale e di infimi sfruttamenti, assicurando così orripilanti speculazioni sul traffico di sangue umano ? In Sardegna 2.400 Kmq di territorio sono sequestrati in modo permanente dai militari, altri 12.000 ettari sono sottoposti a servitù militari, circoscritti durante le esercitazioni di guerra simulata con un investimento di 30.000 soldati circa, per non parlare di "Forza Paris" cioè altri 5.000 soldati, inviati prima con la scusa dei sequestri di persona, poi con dubbiosi servizi civili, riuscendo così a militarizzare altri 3.600 kmq di terra. Tutto questo forse con lo scopo di trasformare la Sardegna in una base fortemente "avanzata" per le aggressioni ai popoli del sud del mondo, aggiungiamoci anche che per ottenere il consenso di una parte delle popolazioni locali, che forse sarebbero state contrarie, elargiscono elemosine spendendo soldi nei pubblici esercizi. Nascondono così ancora una volta i loro maliaffari dietro la maschera della convivenza pacifica . dietro la "politically correct" , decretando legalmente emarginazione, sfruttamento, negazione dei diritti umani e naturali, e impedendo anche il più banale sviluppo e realizzazione dei nostri bisogni. Siamo fermamente convinti che stando così le cose, non potremo mai batterci per alcunché se prima non ci si batte per il riscatto dei boschi, delle terre sequestrate dai grandi burattinai che muovono i fili del mondo secondo leggi economiche antipopolari che mirano principalmente alla divisione, all'indebolimento in maniera definitiva e quasi incosciente di chi si oppone al sistema di globalizzazione neoliberista. Sarebbe futile e vile inganno pensare e parlare di possibile sviluppo in Sardegna senza che prima siano smantellate le basi, eliminate le attività militari e così gli inevitabili venti di guerra. Questa che segue è una lista delle
installazioni militari e impianti Cagliari (Quartieri di Cagliari)
Provincia di Cagliari
Provincia di Oristano
Provincia di Nuoro
Sassari
Provincia di Sassari
La lista è stata tratta da un documento creato dal comitato "Gettiamo le Basi " di Cagliari che vorremmo ringraziare e segnalare il loro indirizzo e-mail: gettbasi@freemail.it Nuoro, 22/03/99 Kappa e le sue voci forti |